KRAMPUS Questa vecchia filastrocca risuonava un tempo per le vie di TARVISIO e dei paesi circostanti, la sera del 5 dicembre, giorno che precede la festa di S. Nicola … quasi un preludio, per il Trentino, di momenti festosi ben più importanti come il giorno di S. Lucia o il giorno di Natale, da sempre deputati alla gioiosa distribuzione di doni ai bambini. Basta tuttavia spostarsi un po' più a nord ed ecco che il timido scampanellio si trasforma in una notte "magica" evocatrice di misteri e paure ancestrali, in cui si scontrano potentemente il male ed il bene ed in cui alla fine, diciamo all'alba appunto del sei dicembre, il bene trionfa cacciando le tenebre ed i fantasmi della notte e lasciando regali e dolci per i bimbi più buoni. Il bene è impersonificato in S. Nicolò, S. Nikolaus per la lingua tedesca: figura importantissima per il culto cattolico, probabilmente collegato storicamente ad un vescovo di Myra, in Asia minore, vissuto durante il V secolo. S. Nikolaus indossa sempre l'abito talare, porta la mitra (il classico copricapo vescovile e cardinalizio) e tiene in mano un grande pastorale, il bastone ricurvo simbolo del potere vescovile. Il Santo usa distribuire caramelle e sacchettini contenenti dolci ai bimbi; a volte, a seconda delle tradizioni locali, può essere accompagnato da angeli oppure da una figura impersonificante un moro; sempre è accompagnato o preceduto da un chiassoso corteo simbolizzante il male. Il male è rappresentato dai Krampus, sorta di figure diaboliche spesso munite di campanacci e sempre dotati di particolari "frustini" composti da fasci di rami, coi quali terrorizzano e percuotono chiunque capiti loro a tiro; i Krampus hanno spesso grosse maschere mostruose sormontate da corna, oppure lunghe parrucche nere e la faccia sporca di fuliggine ed emettono urla spaventose e suoni gutturali. Vediamo come e dove, a cavallo delle Alpi, in Italia o vicino ad essa, si vive più intensamente questa tradizione. |
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