14 febbraio era dedicato a san Valentino, oggi cancellato dal calendario universale perché poco significativo per la Chiesa. Ma la cancellazione non ha avuto alcun effetto, tant’è vero che gli almanacchi e i calendari continuano a registrarne il nome aggiungendo quelli dei due evangelizzatori degli Slavi i Santi Cirillo e Metodio che, vissuti nel IX secolo, furono gli evangelizzatori della Russia.. D’altronde, troppe erano le usanze e troppi soprattutto gli interessi commerciali connessi alla festa perché la decisione del Consiglio per la riforma liturgica avesse qualche effetto.
Su san Valentino, vescovo e patrono di Terni, poco si sa se non che venne decapitato a Roma nel 273, durante la persecuzione di Aureliano. Una tarda passio sostiene che fu sepolto in un cimitero nei pressi di Terni, sul quale sarebbe poi sorta una basilica, trasformata radicalmente nel 1618. Qualche anno prima, il 21 giugno 1605, il vescovo, Gianantonio Onorato, aveva ritrovato il corpo del santo patrono e lo aveva riposto in una cassa di piombo.-//-La festa di San Valentino è poi emigrata in Inghilterra e di là in America, da dove è tornata da noi trasformata in una laica ricorrenza, per la quale non ci si accontenta più, come un tempo, di scambiarsi bigliettini affettuosi o scherzosi, detti “valentini”, o un fiore, magari una di quelle margheritine che spuntano ai primi di febbraio nell’Italia centromeridionale, ma è quasi d’obbligo il regalo costoso; come accade, d’altronde, per le altre feste del consumo indotto, da quellla della Mamma, la prima domenica di maggio, a quella del Papà il 19 marzo, promosse da pubblicitari ed industrie per incrementare la produzione insieme con gli sprechi, l’avidità e l’insoddisfazione del volgo. E non ci stupiremmo se in futuro fiorissero la festa del fratellino, della zia, del cane, del gatto o del canarino.
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